Un’interessante mostra collettiva internazionale dal titolo L’Eros in arte, realizzata dal critico d’arte Maria Palladino, si tiene presso la Galleria Arteincontro a Montesilvano (PE) dal 19 aprile al 24 maggio 2025. La Palladino, curatrice e critica d’arte italiana attiva dal 2003 nel panorama dell’arte contemporanea, ha curato e realizzato numerosi e prestigiosi eventi, tra cui la Biennale di Arte contemporanea a Venezia. La sua attività si distingue per l’approfondimento tematico e la valorizzazione delle diverse espressioni artistiche, contribuendo sia a coltivare i rapporti tra arte, cultura e società, sia a scoprire nuovi talenti con capacità indiscutibile, come nel caso della pittrice abruzzese e pescarese d’origine Lavinia Selene Circeo (in foto), che da anni ha base nel sud della Francia, a Cannes. In un dialogo intimo tra corpo e immagine, la giovane artista presenta una serie di opere che esplorano l’Eros come motore di bellezza e tensione vitale. Cresciuta in una famiglia dove l’arte è respiro quotidiano, nipote del noto critico dell’estetica dannunziana Ermanno Circeo e della pittrice e scultrice Rossella Circeo, figlia della pianista Orietta Cipriani e dell’appassionato d’arte Pierluigi Circeo, ha sviluppato uno sguardo colto e istintivo fin da bambina. Già ballerina contemporanea, ella traduce sulla tela la sensualità del gesto e l’equilibrio del movimento. I suoi dipinti, intensi e vibranti, evocano un erotismo simbolico e raffinato, in cui il desiderio diventa linguaggio visivo e narrazione dell’anima. Poliglotta, parla quattro lingue, viaggia tra culture diverse che arricchiscono il suo immaginario, dando profondità e senso al inguaggio visivo. La sua pittura, densa di simbolismi e richiami alla sensualità, invita lo spettatore a un incontro con l’Eros inteso come esperienza estetica, interiore e spirituale; per lei dipingere è come imprimere su tela la sua essenza di anima e cuore. Attraverso i suoi impulsi, come sostiene il critico d’arte Maria Palladino, senza eseguire delle regole ben precise e tecniche, Lavinia lascia guidare i suoi istinti in maniera del tutto naturale, creando ciò che poi diventa il risultato finale delle sue opere. L’artista afferma la sua pittura ribelle come il suo stato d’animo, soffermandosi su una caratteristica della propria personalità, la Inner Child ossia l’eterna bambina che, nonostante sia cresciuta, è ancora parte viva e integrante della sua essenza poiché rappresenta al massimo la purezza e la creatività che risiede in ognuno. Ama particolarmente dipingere le figure femminili, poiché ritiene che la donna denoti il sesso di tutte le forme di vita: oltre a essere dominata dal pianeta Venere, è una figura alquanto mistica e complessa in tutte le sue forme vive di spiritualità e interiorità, perché la donna può essere mamma, moglie, figlia, amica o compagna, tutto questo in una sola persona: “la donna è un mondo”. In particolare nei dipinti dal titolo La femme bleu (La donna blu, in locandina) e Virages dangereux (Curve pericolose), l’artista si sofferma sul concetto di sensualità e seduzione, sia come fatto erotico sia come manifestazione di un gusto o sensibilità estetica e sensoriale.